Wednesday, September 14, 2016



Come ridurre le emissioni

Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici sono fenomeni attuali che fanno sempre più paura. Volete sapere davvero come contribuire? I modi sono infiniti, se ognuno desse il suo contributi a partire dalle proprie mura domestiche già sarebbe un ottimo contributo. Già solo fare la raccolta differenziata è un abitudine che può essere davvero rilevante, per tutelare il nostro pianeta. Limitare l’uso della macchina, principale causa delle emissioni di gas a effetto serra. Evitare di utilizzare la luce quando si può e soprattutto montare lampadine a basso consumo. Staccare tutte le prese, quando non serve, limitare l’uso di asciugatrici, ma prediligere la luce del sole per asciugare i panni. Insomma ci sono infiniti modi per poter dare un contributo reale  e concreto. Il problema che ancora esiste chi ignora queste indicazioni e che non è consapevole o forse troppo egoista per capire  che con poco possiamo salvare il nostro pianeta e soprattutto il futuro dei nostri figli.


Non volete rinunciare alle comodità? Va bene, almeno cercate di scegliere con criterio e intelligenza. Per esempio gli elettrodomestici, esistono in commercio tantissimo modelli e tipi d’impianti che presentano delle caratteristiche e funzioni davvero incredibili. Permettono sia di risparmiare in termini di denaro, e non solo consentono di ridurre al minimo i consumi di energia. Questo si traduce inevitabilmente in ridotte emissioni di gas effetto serra. Ad esempio in estate l’elettrodomestico che si usa di più è il climatizzatore, ormai presente in tutte le case. Beh, in questo caso scegliete sempre quello che abbia una classe energetica elevata A+; A++, così che possiate avere non solo un clima. ideale in casa, ma allo stesso tempo limitare i danni provocati dalle continue emissioni di Co2 nell’atmosfera. 
 

Vale lo stesso per tutti gli altri tipi di elettrodomestici oggi pensati solo ed esclusivamente non solo per garantirvi prestazioni elevate ma anche per risparmiare aiutando il pianeta.





Cosa veramente sappiamo sui riscaldamento globale.

Oggi sono tantissime le informazioni che abbiamo sul surriscaldamento terrestre e sulle sue conseguenze. Ma è veramente tutto o c’è dell’altro?

Gli esperti ci dicono che le il nostro pianeta è soggetto a continui cambiamenti, del tutto naturali, come l’energia della terra ricevuta dal sole. Sappiamo oltretutto che la temperatura della superficie dovrebbe essere molto più bassa di quella che viene rilevata attualmente. Consapevoli anche del fatto che il 90% dell’aumento della temperatura terrestre è legata alle attività umane che purtroppo sono ancora lontane dall’arrestarsi. In ogni modo abbiamo tutte le informazioni necessarie per capire che qualcosa sta davvero cambiando e le prove più palesi sono tutte le catastrofi naturali che si stanno manifestando ormai ovunque nel mondo.



Siccità, uragani, alluvioni e innalzamento del livello del mare sono fenomeni che stanno mettendo in ginocchio diversi paese, molti dei quali ormai al collasso, con milioni di persone che sono costretti a lasciare i propri villaggi e case. Nonostante tutto questo, c’è ancora chi sostiene che l’attività umana, come l’estrazione e l’utilizzo di petrolio e derivati non incidano in maniera rilevante sull’aumento delle temperature e sul surriscaldamento della terra. Gli eventi estremi, sopra citati, si stanno anche intensificando in modo del tutto irregolare mettendo a repentaglio l’intero sistema economico mondiale, pensate a tutte le comunità distrutte e soprattutto ai danni economici ingenti a persone e interi sistemi produttivi, e purtroppo anche morti.

Insomma dopo tutto questo c’è ancora qualcosa che noi non sappiamo, cosa succerà nel futuro, quando ormai nulla avrà più senso? Quando riusciremo davvero a fare qualcosa di concreto per limitare i danni che noi stessi abbiamo causato? Probabilmente è già troppo tardi, ma questo non ci verrà mai detto, di sicuro abbiamo la possibilità adesso di arginare i danni. 


Del riscaldamento globale e dei suoi effetti se ne parla ormai da 40 anni, e intanto poco è stato fatto. Non basta sicuramente riciclare i rifiuti e bloccare le macchine qualche giorno l’anno per risolvere il problema. Il fatto che è il pensiero generale sui cambiamenti seri sono ancora lontani da compiersi, e la convinzione che ci fa stare tranquilli è che gli scienziati riusciranno a trovare un modo per affrontare il problema. Però il riscaldamento globale è già causa di enormi cambiamenti e problemi nel mondo, ma secondo gli esperti ci vorranno cinquanta o cento anni prima di doverci occupare dei suoi effetti. Purtroppo però non è così. Nuove incontrovertibili prove suggeriscono invece che questo scenario è semplicemente sbagliato, e faremmo meglio ad essere pronti per un'altra, più improvvisa possibilità.

Infatti, la prova di quanto accadeva e accade oggi al nostro pianeta è data da alcune foto satellitari che ritraggono il Polo Nord, e che dimostrano come il 40% di esso si sia sciolto in poco più di 30 anni . Il problema è che continua a farlo ad un ritmo incessante. Per questo non è più possibile negare l’evidenza, il nostro pianeta muore non tanto lentamente, noi abbiamo il potete di limitare i danni e salvare il futuro dei nostri figli, ma invece siamo inermi di fronte a tutto questo, prevaricati da interessi economici di pochi. Quello che non c’è stato detto? Abbiamo davvero poco tempo ma non siamo ancora capaci di affrontare il problema.

Interessante articolo sul fenomeno del riscaldamento globale e sui cambiamenti climatici lo potete trovare su national geographic,di sicuro vi farà riflettere sul problema. 


La macchina elettrica salva il pianeta.

Esistono diversi modi che consentono di poter limitare i danni che giorno dopo giorno le attività umane stanno provocando al nostro pianeta. L’obiettivo principale è quello di ridurre le emissioni di gas serra. Cioè quelle sostanze che vanno a incidere sul riscaldamento della crosta terreste, colpevoli dell’aumento delle temperature e dei mutamenti climatici sempre più inarrestabili. 



L’unica vera soluzione sembrerebbe quella di limitare il consumo e l’estrazione di combustibili fossili, per fare ciò è assolutamente necessario puntare sull’energia alternativa, anche se si tratta di mezzi di trasporto. Le macchine infatti sono le principali produttrici di gas serra, il problema reale è che eliminarle non sembra essere una soluzione possibile, però trasformarle potrebbe essere un’alternativa accettabile. Infatti, negli ultimi decenni sono state progettate delle autovetture moderne che consentono ridurre le emissioni nell’atmosfera, utilizzando come combustibile un altro tipo di energia più sostenibile. Per esempio nasce la macchina ibrida, si tratta di vetture che si avvalgono di un mix tra energia elettrica e motore a combustione. Queste auto hanno delle batterie che vengono caricate da un motore a combustione interna. Funzionando a batteria fino a quando la macchina non raggiunge una certa velocità, dopo, in maniera automatica si attiva il motore a benzina. Sono molto silenziose, questo è un altro punto a favore, in quanto riducono anche l’inquinamento acustico oltre che atmosferico. Oltre alla riduzione totale o parziale (a seconda della tipologia) della dipendenza dai derivati del petrolio. La macchina elettrica invece si differenzia rispetto alla ibrida, in quanto sono auto ad alimentazione interamente elettrica. 
 

Esistono tantissimi vantaggi come riportato da green report  , purtroppo però ci sono altrettanti svantaggi che non permettono a questa macchina di essere molto diffusa oggi. Il prezzo tanto per cominciare. Nonostante sia la macchina del futuro si tratta di vetture  con pochissimi modelli a disposizione. Il principale svantaggio è presentato dalla bassa autonomia chilometrica e dalla difficoltà nel ricaricare la macchina a casa. In quanto il contatore fornisce potenza elettrica entro un certo limite e gli elettrodomestici di casa, già ne utilizzano buona parte. Oltre alle ore ed ore necessarie perché la batteria si ricarichi completamente.

I pacchi batterie ad esempio sono ingombranti e rubano moltissimo spazio, non hanno una durata illimitata, e necessitano di manutenzione continua che risulta essere anche particolarmente costosa. Insomma è tanto il lavoro ancora da fare per realizzare una macchina elettrica che sia efficiente e alla portata di tutti.



L’educazione dei piccoli per salvare il pianeta.

Qualcuno ancora si chiede se esista un modo davvero efficace per salvare il futuro del nostro pianeta. Oltre a far cessare estrazione e utilizzo di combustibile fossile, una soluzione incredibilmente efficace c’è. Si tratta di educare i propri figli a rispettare la natura, attraverso dei piccoli gesti quotidiani, come per esempio non gettare le carte per terra. E’ dunque uno degli obiettivi davvero rilevanti che non richiedono particolare dispendio di soldi ne tantomeno di fatica. Creare una coscienza ecologica, se così si può chiamare, dovrebbe essere prerogativa di tutti noi. I nostri figli rappresentano il tesoro più prezioso che possediamo per poter dare una speranza a noi e al pianeta, garantendo anche un buon futuro a chi poi diventerà adulto e sarà nelle condizioni di dover educare a sua volta i più piccoli.

Che sia a scuola o a casa, i bambini rappresentano la vera risorsa. Probabilmente ancora prima sono i genitori, la famiglia, i nonni, gli zii o i fratelli più grandi coloro che possono trasmettere l’amore per la terra e per la vita. Basta davvero pochissimo per riuscire a insegnare i bambini a rispettare il mondo in cui oggi viviamo, anche in maniera creativa e molto divertente. Ottimi consigli li potete trovare su blasting news.
 

Spesso tendiamo a dimenticarcelo, in verità i bambini sono proprio quelli che riescono ad imparare più in fretta, da non sottovalutare anche il fatto che seguono sempre l’esempio dei più grandi. Quindi tutti noi alla fine abbiamo un ruolo importantissimo nella salvaguardia del futuro del mondo in cui viviamo. Per prima cosa è fondamentale fare capire ai bambini che ad esempio buttare la carta per la strada può avere certe conseguenze sull’ambiante. Ovviamente è necessario che il piccolo abbia l’età per capire cosa significa conseguenze e quali sono le cose che non bisogna fare. In realtà sin da subito bisogna cercare comunque di indirizzarli verso azioni che siano anche se poco comprensibili di grande aiuto per la nostra terra. 

Per esempio quando facciamo la raccolta differenziata, se il bambino è molto piccolo, gli facciamo vedere dove mettere i vari rifiuti, cominciando dalla carta ad esempio o dal resto del cibo. L’importante è farlo in maniera divertente. Oltre che coinvolgere i bambini nello smaltimento dei rifiuti e in quelle piccole azioni quotidiane che fanno la differenza, come non sprecare l’acqua. E’ utile anche fare vedere al piccolo le bellezze che il nostro pianeta ci da. Non soltanto mostrandogli delle immagini, ma portarlo fuori in campagna, al lago, al mare, al parco, dove volete e facendo in modo che possa amare la natura. Solo così riuscirete a creare in lui l’uomo del futuro.